UNIONE DOGANALE, IN ARRIVO LA PROPOSTA UE

La Commissione UE presenterà a breve la riforma dell’unione doganale; ad anticiparlo è stato il commissario Paolo Gentiloni, intervenuto in un’audizione alla commissione per il Mercato interno e la protezione dei consumatori del Parlamento europeo. Un pilastro del programma di riforme firmato dall’esecutivo Von der Leyen in dirittura d’arrivo?

La celebrazione dei trenta anni dall’istituzione del mercato europeo è stata l’occasione per una anticipazione attesa da tempo: a breve (il 17 maggio?), finalmente, vagirà la proposta di riforma dell’unione doganale, testo e musica della Commissione UE. Una riforma ambiziosa, sviluppata intorno ad un concetto centrale: semplificazione delle procedure; del resto, un’unione doganale ben funzionante è il solo strumento a disposizione della UE per proteggere i suoi cittadini contro prodotti nocivi e pericolosi, per mantenere l’integrità del mercato interno, per promuovere una costruttiva agenda commerciale con i partner di Paesi terzi, per garantire condizioni di parità per le imprese.

Postulato di partenza: l’unione doganale, nella sua attuale configurazione, è impreparata alle sfide del presente e del futuro e non può affrontare le reti di approvvigionamento globali e le turbolenze geopolitiche. Tre i pilastri della riforma: un’unione doganale più efficiente, primo passo verso la centralizzazione dei dati e la riduzione dei costi di conformità delle imprese; un’unione doganale più geopolitica, per aiutare le autorità locali a gestire rapidamente le crisi; infine, le dogane dovrebbero avere politiche più agili, flessibili e affidabili, per controllare meglio le merci in ingresso e in uscita dall’area del mercato unico ed evitare l’ingresso di prodotti pericolosi o non conformi agli standard Ue.

>> Cosa cambierà per il lavoro quotidiano delle aziende? Chiedilo ai nostri esperti