UNDICESIMO ROUND DI SANZIONI CONTRO LA RUSSIA
Le implicazioni geopolitiche, economiche e finanziarie della continua guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina sono evidenti, poiché il conflitto ha sconvolto i mercati globali delle materie prime. Nonostante le tensioni interne, la parola fine sembra essere ancora lontana e la UE ha deciso di introdurre un nuovo round di misure restrittive.
Le sanzioni limitano le opzioni politiche ed economiche di Mosca, indebolendo la capacità industriale e tecnologica della Russia, nel rispetto dei loro tre obiettivi chiave: diminuire la capacità militare, privare il Cremlino delle entrate con cui finanzia la guerra e imporre costi supplementari all’economia russa. Gli effetti crescono nel tempo, erodendo la base industriale e tecnologica russa e, quindi, al via nuove misure restrittive, con una particolare attenzione alle misure antielusive, finalizzate a limitare la vendita, la fornitura, il trasferimento o l’esportazione “ufficiale” di beni e tecnologie sanzionati verso Paesi terzi considerati particolarmente a rischio.
E inoltre: estensione del divieto di transito sul suolo russo di alcune merci sensibili (ad es., tecnologia avanzata, materiali aeronautici) esportati dalla UE verso Paesi terzi; restrizioni per soggetti registrati in Cina, Uzbekistan, Emirati Arabi, Siria e Armenia e sospettati di sostenere con le proprie entrate l’economia russa; restrizioni sulle importazioni di prodotti siderurgici, i cui acquirenti UE dovranno dimostrare l’assenza di componenti russi, pur provenendo da Paesi terzi; divieto di vendere, concedere in licenza e trasferire i diritti di proprietà intellettuale e i segreti commerciali utilizzati relativi a merci soggette a restrizioni; divieto assoluto per camion russi di trasportare merci sul territorio UE e limitazioni all’acceso delle navi russe nei porti unionali.
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