UK, ACCORDI COMMERCIALI IN PROGRESS
Lo scorso 1° gennaio UK ha lasciato, anche economicamente, l’Unione europea, riappropriandosi, dalla medesima data, della competenza sulla propria politica commerciale internazionale; uno dei temi, fin dai tempi di Cameron, di maggior tensione con le istituzioni unionali
Creare la “Gran Bretagna globale”, un Paese fortemente impegnato nell’apertura commerciale con la leadership internazionale: questo l’obiettivo della nuova e autonoma politica commerciale internazionale, garantendo continuità alle imprese britanniche, grazie al rinnovo e alla rinegoziazione degli accordi di libero scambio con i Paesi accordisti UE (Corea del Sud, Giappone) o alla conclusione di una nuova partnership con la Turchia, legata alla UE da un’unione doganale. Non solo: UK ha ampliato la gamma dei suoi negoziati di libero scambio in Australia, Nuova Zelanda e USA, tre dei suoi principali partner commerciali, individuando, altresì, il Pacifico come una priorità assoluta, con il fine di accedere al partenariato trans-pacifico (CPTPP), di recente costituzione, completo e progressivo; e mira a sfruttare il proprio vantaggio nel commercio e nei servizi digitali per diventare una “potenza del commercio digitale mondiale”. Il mercato UE rappresenta il 50% del commercio totale del Regno Unito, l’Unione europea non può rimanere indifferente ai movimenti internazionali dell’ex partner.