UE E THAILANDIA RIAPRONO I NEGOZIATI
Prove di accordo. La Thailandia riapre il dialogo con l’Unione europea, obiettivo la conclusione di un Free Trade Agreement in discussione da anni e sospeso più di sette anni fa. Il primo passo lo scorso 17 giugno, in un colloquio tra l’ambasciatore UE in Thailandia e il Ministro del commercio thailandese.
I negoziati per la conclusione di un accordo di libero scambio UE-Thailandia sono stati avviati nel marzo 2013, ma sospesi l’anno seguente a seguito di disordini politici; ora pare che la volontà delle parti sia quella di riprendere i discorsi interrotti sette anni fa. La UE è il quinto partner commerciale della Thailandia dopo ASEAN, Cina, Giappone e Stati Uniti. Nel 2020, il valore commerciale dei beni scambiati tra le due economie è stato pari a 33,1 miliardi di dollari, pari al 7,56% del commercio globale della Thailandia. Le esportazioni thailandesi verso l’Unione europea sono state pari a 17,6 miliardi di dollari; computer, gemme e gioielli, prodotti in gomma, condizionatori, apparecchiature e componenti per veicoli, circuiti stampati, macchinari industriali, motocicli e spare parts, elettrodomestici e lenti ottiche i principali prodotti arrivati nella UE. Le importazioni thailandesi dalla UE sono state pari a 15,4 miliardi di dollari e hanno avuto ad oggetto prodotti chimici, prodotti medici e farmaceutici, componenti elettrici, componentistica automotive, strumenti scientifici e aerei. Durante i primi quattro mesi del 2021, gli scambi tra i due Paesi sono cresciuti del 10,95% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.