20 Agosto 2024

TRIBUNALE UE COMPETENTE PER LE CAUSE DOGANALI

Rinvio pregiudiziale alla Corte di Giustizia UE ex art. 267, TFUE: quante volte abbiamo letto questa o una simile espressione, quante volte abbiamo sperato che un giudice tributario italiano lo avviasse per risolvere una delle tante incongruenze del diritto doganale nazionale con quello unionale. Dal prossimo 1° ottobre, si cambia, addio Corte.
Il carico di lavoro eccessivo degli organi giurisdizionali, deleterio per la speditezza delle cause pendenti, non è male che affligga solo la giustizia italiana. Una modifica sostanziale dello statuto della Corte di Giustizia dell’Unione europea, pubblicata il 12 agosto sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea e destinata ad entrare in vigore il 1º settembre, prevede un trasferimento parziale della competenza pregiudiziale dalla Corte stessa al Tribunale, applicabile alle questioni pregiudiziali sollevate a decorrere dal 1º ottobre 2024, trasferimento che riguarda sei materie specifiche: il sistema comune dell’Iva, i diritti di accisa, il codice doganale, la classificazione tariffaria delle merci, la compensazione pecuniaria e l’assistenza dei passeggeri in caso di negato imbarco, di ritardo o cancellazione di servizi di trasporto e il sistema per lo scambio di quote di emissione di gas a effetto serra. Le cause relative alle materie citate rappresentano circa il 20% di quelle presentate alla Corte UE, la quale, liberandosene, dovrebbe riuscire a concentrarsi sulle sue funzioni di giurisdizione costituzionale e suprema dell’Unione. La Corte rimarrà competente per le domande di pronuncia pregiudiziale che, pur rientrando in una o più delle materie trasferite, sollevino questioni interpretative indipendenti di diritto primario, di diritto internazionale pubblico, di principi generali del diritto dell’Unione.

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