TRA UE E SVIZZERA UNA PAUSA DI RIFLESSIONE
La Confederazione Elvetica ha deciso di interrompere (temporaneamente?) i negoziati con l’Unione europea per la conclusione di un Institutional Framework Agreement, diretto a sostituire, con un testo moderno e aggiornato, la regolamentazione oggi in vigore tra le parti, compreso l’Accordo in materia doganale concluso nel 1972.
L’Unione europea prende atto. La decisione del Consiglio Federale svizzero di alzarsi dal tavolo di una trattativa ormai in corso da anni, non piace. Principi di equità e di certezza del diritto hanno spinto la UE a chiedere parità di condizioni nei rapporti bilaterali per l’accesso al mercato; quegli stessi principi che i negoziatori elvetici ritengono condizione inammissibile. Nel 2019, l’UE ha insistito sull’essenzialità dell’Institutional Framework Agreement per la conclusione di possibili accordi futuri riguardanti un’ulteriore partecipazione della Svizzera al mercato unico, consolidando l’approccio bilaterale e assicurando la sua sostenibilità nel tempo e consentendo il superamento di regole ormai vecchie di decenni. La pregiudiziale alla conclusione di nuovi accordi potrebbe comportare possibili conseguenze sulla mobilità dei lavoratori transfrontalieri e, naturalmente, sugli scambi commerciali: l’Unione europea è il principale partner della Svizzera, coprendo circa il 50% delle sue importazioni e il 42% delle sue esportazioni, mentre la Svizzera costituisce il quarto partner della UE, dopo Cina, USA e Regno Unito: condizioni diverse, esigenze diverse, posizioni diverse, speriamo solo temporaneamente congelate.