04 Dicembre 2023

SVINCOLI PIU’ FACILI IN DOGANA?

Probabilmente, non abbiamo capito bene. Diamo applicazione ad una norma in vigore dal 1° maggio 2016, figlia del comune buon senso e di quel rispetto dovuto sia al lavoro degli operatori economici, sia al buon andamento dell’azione amministrativa e gridiamo al miracolo? Ci accorgiamo solo oggi che esistono letture birichine delle norme?
“…In altri termini, la circolare stabilisce che la scelta dei controlli doganali non è lasciata alla discrezionalità dei singoli funzionari, ma occorre il coinvolgimento responsabile dei superiori gerarchici per un’uniforme applicazione degli accertamenti”. Ora siamo più tranquilli: le parole del direttore Alesse a Il Sole 24 Ore consacrano l’investitura dei responsabili gerarchici dei funzionari addetti ai controlli quali depositari del potere di decidere di svincolare la merce, nonostante i controlli doganali non siano ancora terminati. In realtà, qualcuno, nato, come chi scrive, nella vecchia dogana, ci aveva incautamente rivelato che i controlli doganali non sono figli della discrezionalità dei singoli funzionari, ma frutto di un’attenta analisi dei rischi, effettuata dal circuito doganale di controllo su indici, soggettivi e oggettivi, prestabiliti di pericolosità; saranno cambiate la procedure, mah…o, forse, più semplicemente, le norme del Codice doganale unionale continuano ad essere semi (del tutto?) sconosciute in molti corridoi dell’amministrazione, così come la capacità di leggerle in un’ottica collaborativa e non sempre repressiva. Ci permettiamo solo di osservare come la “chiamata alle armi” dei responsabili gerarchici dei funzionari verificatori non sia la panacea di tutti i mali, poiché anche in passato questi sono stati coinvolti nei processi decisionali; con quai risultati, lo leggiamo nella circolare.

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