SOSPENSIONE DAZIARIA NEGATA AI PRODOTTI RUSSI
Il Reg.to (UE) n. 2278/21 esonera o riduce, a far data dal 1° gennaio 2022, l’imposizione daziaria applicabile all’importazione di alcuni prodotti agricoli e industriali. Il legislatore unionale ha ritenuto di dover ora modificare le disposizioni dettate lo scorso anno, tra l’altro negando il beneficio ai prodotti originari di Russia e Bielorussia.
La tutela dell’economia unionale è, da sempre, un bene primario per il legislatore unionale; l’esonero o la riduzione dall’imposizione daziaria perseguiva esattamente tale fine, garantendo un approvvigionamento sufficiente e regolare di taluni prodotti agricoli e industriali ben identificati, non coltivati o fabbricati nella UE ed evitando, in tal modo, perturbazioni di prezzo sui mercati, a danno delle aziende unionali. Ma vi sono anche prodotti, non listati nel regolamento del 2021, la cui produzione nel territorio dell’Unione è insufficiente a soddisfare il fabbisogno dell’industria: la necessità, ad esempio, di promuovere una maggior produzione interna di batterie impone la necessità di esentare dall’imposizione daziaria le materie prime e i componenti necessari per perseguire tale scopo. Ma non basta. Al momento della firma del regolamento emendato, il 20 dicembre 2021, i rapporti con la Russia e la Bielorussia non erano, concedeteci l’eufemismo, così tesi; il deterioramento delle relazioni, causa naturale del conflitto ucraino e la necessità di coerenza con le misure sanzionatorie adottate, hanno determinato l’esclusione dei prodotti di origine russa e bielorussa dalla sospensione daziaria, possibile grazie all’articolo XXI dell’accordo GATT del 1994, che riconosce alle parti il diritto di non applicare le disposizioni dell’accordo per ragioni di sicurezza internazionale.
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