SICUREZZA ECONOMICA MADE IN UE
La pandemia, prima, il conflitto russo-ucraino, poi, l’aumento delle tensioni geopolitiche, quale risultato, hanno evidenziato la vulnerabilità delle economie unionali. La UE deve massimizzare i benefici della sua apertura economica, riducendo i rischi derivanti da interdipendenze dannose e creando un quadro strategico comune di sicurezza sociale.
Una strategia che definisca un quadro comune per raggiungere la sicurezza economica attraverso la promozione della base economica e della competitività dell’Unione europea; la protezione dai rischi; la collaborazione con il numero più ampio possibile di Paesi per affrontare preoccupazioni e interessi condivisi: la Commissione UE delinea un approccio più olistico alla sicurezza economica. I rischi presentati da specifici rapporti economici stanno evolvendo rapidamente nell’attuale situazione geopolitica e di progresso tecnologico e si fondono sempre più con i problemi di sicurezza; ecco spiegato lo sviluppo di un approccio globale per l’identificazione, la valutazione e la gestione comune dei rischi legati alla sicurezza economica. La strategia disegnata dalla Commissione UE suggerisce una valutazione approfondita dei rischi per la sicurezza economica, suddividendoli in quattro categorie: rischi per la resilienza delle catene di approvvigionamento, compresa la sicurezza energetica; rischi per la sicurezza fisica e informatica delle infrastrutture critiche; rischi legati alla sicurezza tecnologica e alla perdita di tecnologia; rischi di dipendenza o coercizione economica. Promozione della competitività, utilizzo di policies e strumenti di sicurezza, partnership con Paesi terzi accompagnano la valutazione dei rischi, una metodologia che diventa un processo continuo e dinamico.
>> Come valutare e prevenire i rischi doganali e aziendali? Scoprilo nel Master in Diritto e pratica doganale