01 Ottobre 2024

Saper formare

Ottobre è un mese discreto, sospeso tra il desiderio malinconico dell’estate che svanisce e il timore gioioso dell’inverno che si avvicina. Ottobre veste di luce dorata gli immensi cieli estivi, con pazienza li accompagna verso l’ora buia con la dolcezza e la bellezza di un colore caldo e passionale.
Ottobre è un mese elegante, l’autunno è una stagione elegante, nei colori, nei profumi, nei sapori, lontana dalla rumorosa estate e dal grigio inverno; l’autunno dipinge di ocra, di arancione, di rosso tenue i paesaggi, una tavolozza di colori a ricordarci il sole al crepuscolo e la fertilità della terra: “finchè ci sarà l’autunno, non avrò abbastanza mani, tele e colori per dipingere la bellezza che vedo”, scriveva Vincent Van Gogh, affascinato dalla natura di Arles, al fratello Theo nel 1888.
Lontani gli eccessi dell’estate, le tonalità calde ci guidano nel tepore dei luoghi conosciuti, pronti a riprendere la via interrotta, immersi nella speranza di qualcosa di nuovo che ci accompagni nel lungo cammino verso l’agognata primavera, che ravvivi di entusiasmo lo sguardo posato su una realtà che appare ancora più faticosa di quella lasciata per le chiassose spiagge o gli intimi percorsi in quota.
Poi, volgiamo la mente e gli occhi alla perdurante stupidità umana che ci circonda, alla democratica idiozia, vestita di fanatismo religioso, di delirio di onnipotenza, di rivisitazione storica non importa, migliaia di innocenti inconsapevoli, di ogni età, sesso, religione, mandati al macello o massacrati nel nome di un inesistente bene superiore; alla instabilità, al lato oscuro della mente, alla malvagità, che ogni estate, più di altre stagioni, trasforma uomini e donne, apparentemente innocui, in lupi mannari assassini.
Quanto sono piccoli, meschini i nostri desideri di serenità, di egocentrica gioia, al cospetto del male; ma quanto necessari sono, per percorrere, con incerto equilibrio, il cielo della vita.
E, allora, parliamo delle nostre soddisfazioni.
Oggi, è iniziato il Percorso formativo per il conseguimento della qualifica di responsabile delle questioni doganali ai fini AEO, organizzato da Overy e DOT Academy.
Usciamo dalla retorica del “punto di arrivo o punto di partenza”, semplicemente un punto sulla retta tendente all’infinito che ci condurrà sempre più lontano; l’orgoglio di essere riusciti a portare la nostra idea di formazione, la nostra costruzione del sapere doganale in una sede quasi istituzionale, riconosciuta dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli.
Tradurre in linguaggio comprensibile e azionabile nelle realtà aziendali concetti di per sé astratti e paragonabili più a petizioni di principio, che a reali ausili di lavoro, è compito di quella formazione specialistica che, oggi, non trova dignità nelle sedi formative istituzionali.
Ma che, sola, coniugando sapere e agire, formazione e informazione, può portare la dogana e le regole del commercio internazionale nelle realtà produttive, non per insegnare (solo) regole e concetti, ma per trasformare regole e concetti in opportunità di business.
L’insegnante trasmette concetti, il formatore esperienze: “Ciò che dobbiamo imparare a fare, lo impariamo facendolo”, parola di Aristotele, pietra angolare del sapere occidentale.
Noi crediamo che il rapporto teoria-prassi rappresenti un’unità dialettica: la teoria, senza prassi, è vuota; così come la prassi, senza teoria, è cieca.
Noi crediamo che l’unità tra teoria e prassi implica la transizione dal paradigma della conoscenza contemplativa a quello della conoscenza attiva: si passa da una forma di sapere che è tipica di uno spettatore disinteressato delle cose, alla forma di sapere che è propria dell’attore, di colui che è impegnato attivamente a far fronte ai problemi.
Noi crediamo che il sapere doganale sia semi-empirico in quanto, pur basandosi su norme e procedure teoriche, utilizza anche, per semplicità o per l’impossibilità di eseguire una deduzione rigorosa, ipotesi e parametrizzazioni suggerite direttamente da dati sperimentali.
Dalla teoria alla prassi e dalla prassi alla teoria: noi crediamo in un sapere circolare, appunto; ogni altro sapere, può solo mostrare un angolo, non la visuale completa del suo essere; non è inutile, semplicemente insufficiente.
E ciò in cui crediamo, lo insegniamo; e lo scriviamo, in queste pagine.
Se, incuriositi da queste parole in libertà, voleste iscrivervi, consultate il nostro sito e contattateci; saremo felici di avervi nella nostra classe.
E continuate a seguire Overy e C-Trade, l’unico ecosistema integrato che prepara le aziende al futuro.

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