RUSSIA, DECIMO ROUND DI SANZIONI
Da oltre un anno la guerra di aggressione della Russia semina morte e distruzione in Ucraina; Putin non solo sta conducendo una guerra brutale sul campo di battaglia, ma sta anche ferocemente prendendo di mira i civili e, per questo, deve pagare: concorde la posizione di Consiglio e Commissione UE. Ergo, nuovo giro di sanzioni economiche.
Primo: divieti di esportazione per un valore superiore a undici miliardi di euro, così da privare l’economia russa di tecnologia critica e beni di prima necessità industriale, beni di cui la Russia ha bisogno e che non può acquistare da Paesi terzi, come elettronica, veicoli speciali, parti di macchine, pezzi di ricambio per camion e motori a reazione, nonché beni destinati al settore delle costruzioni, che potrebbero essere utilizzati all’esercito russo, come antenne o gru.
Secondo: ulteriori restrizioni all’esportazione di beni a duplice uso e a tecnologia avanzata, in particolare di 47 nuovi componenti elettronici che potrebbero essere utilizzati nei sistemi militari russi, come droni, missili, elicotteri; divieti all’esportazione di terre rare e termocamere. E, per la prima volta, colpiti soggetti di altri Stati, in particolare sette soggetti iraniani, ai quali è fatto divieto di vendere prodotti sensibili alla Russia.
Terzo: bloccare la macchina della propaganda russa, listando militari, politici, sostenitori di Putin. Quarto: controlli più severi per evitare l’aggiramento delle sanzioni, anche grazie alla conclusione di accordi con Paesi terzi. Quindi: coinvolgimento dell’Iran, Paese che nei suoi governanti non brilla per anelito democratico, in via indiretta, nel programma di restrizioni e iniziative diplomatiche per fare terra bruciata intorno alla Russia: sarà sufficiente? Quanti morti serviranno ancora per la pace?