RITARDI E NOLI, CIELO ANCORA NUVOLOSO
Ocean Timeliness Indicator è una misurazione settimanale statunitense che rileva il tempo impiegato dal momento in cui il carico è pronto presso l’esportatore fino a quando l’importatore lo prende in consegna. I dati da poco diramati sulle principali rotte est-ovest aiutano a comprendere le ragioni delle recenti congestioni portuali.
Containers indisponibili, containers ghost, containers che perdono imbarchi a ripetizione, porti bloccati, navi in rada in coda come alle casse di un supermercato, supply chains in tilt, costi a crescita incontrollata e ingestibile: ricordi recenti e realtà attuale. Qualche esempio? Rotta transpacifica Asia-Stati Uniti: tempo medio di trasporto via mare 2019, anteriore al sorgere dell’epidemia pandemica, 45-50 giorni; misurazione del 2 gennaio scorso,110 giorni. Rotta transpacifica Asia-Europa: tempo medio di trasporto via mare 2019, circa 55-60 giorni, misurazione del 2 gennaio scorso,108 giorni. I containers rimangono occupati più del doppio del tempo pre-COVID, la loro disponibilità scarseggia e le spedizioni si infrangono sulle banchine dei poti asiatici; le capacità dei “giganti del mare” bloccata dai ritardi è passata dal 2% nel 2019 all’11% nel 2021. Situazione in miglioramento? Ma quando mai! In lento peggioramento. “La congestione portuale e le inefficienze rimangono un problema dalle molteplici sfaccettature, dalla lentezza delle navi al loro dirottamento su porti diversi…Crediamo che i noli toccheranno nuovi massimi storici nelle
prossime settimane”: parola di un rapporto sul trasporto marittimo della banca d’investimento USA Jefferies.