NUOVO ROUND DI SANZIONI CONTRO LA RUSSIA
“Abbiamo visto tutti le immagini raccapriccianti di Bucha… Gli autori di questi crimini efferati non devono rimanere impuniti. L’UE ha deciso di formare una squadra investigativa congiunta con l’Ucraina. Il suo compito è raccogliere prove e indagare sui crimini di guerra e contro l’umanità avvenuti in Ucraina”.
Questa la premessa del Presidente della Commissione UE, Ursula von der Leyen all’annuncio del quinto pacchetto di sanzioni deliberato contro la Russia. Sei i pilastri del piano: divieto di importazione di carbone dalla Russia; divieto totale di transazione su quattro banche russe, tra cui VTB, la seconda più grande banca russa; divieto alle navi russe e alle navi operate dalla Russia di accedere ai porti della UE, con esclusione di prodotti alimentari, aiuti umanitari ed energia, nonché un divieto ai trasporti terrestri russi e bielorussi; ulteriori divieti mirati di esportazione (computer quantistici e semiconduttori avanzati, macchinari sensibili e mezzi di trasporto; nuovi divieti di importazione di beni specifici, per un valore di 5,5 miliardi di euro, come i prodotti del legno, il cemento, il pesce, i liquori; un divieto generale, valido in tutta l’Unione europea, di partecipazione di società russe alle gare di appalti pubblici negli Stati membri e l’esclusione di qualsiasi sostegno finanziario, unionale o nazionale, agli enti pubblici russi. Niente divieto di importazione di gas e petrolio, bocciato dalla Germania; sono oltre quaranta i Paesi che applicano misure restrittive simili alla Russia; il tempo dirà chi aveva ragione, ma i civili ucraini tempo non ne hanno più.