NUOVA VITA PER LE DIMENTICATE ZONE FRANCHE
Quattro distinti provvedimenti, a firma del Direttore dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, hanno delimitato la perimetrazione di altrettante zone franche, distribuite tra Molise e Puglia. Provvedimenti di natura amministrativa, che rimandano a successivi disciplinari di servizio le procedure operative; ma occasione per qualche riflessione in libertà.
O tempora, o mores!. L’esclamazione di Cicerone ha varcato i secoli e, ancora oggi, aleggia negli scritti giuridici e nelle aule di tribunale. I tempi scorrono implacabili e i costumi si modificano, sospinti dal vento delle scelte politiche ed economiche o, più semplicemente, dalla casualità. Il sostegno e lo sviluppo delle aree economicamente svantaggiate sono alla base della politica di incentivazione elaborata per favorire la crescita di alcuni territori presenti nel Sud del nostro Paese e concretizzatasi, fin dal lontano 2017, nelle Zone Economiche Speciali (ZES). Esistono, tuttavia, anche in altre zone economicamente meno svantaggiate della nostra Penisola, aree sottosviluppate, che potrebbero proficuamente beneficiare di interventi di sostegno e di incentivazione degli investimenti: per queste, sono state ideate le Zone Logistiche Speciali (ZLS). Attesa la finalità essenzialmente espansiva quale ragione giustificatrice delle ZES e delle ZLS, da tempo sosteniamo come, accanto alla leva fiscale e a quella burocratico/amministrativa, la leva doganale possa essere occasione di sviluppo: riduzioni ed esenzioni daziarie, facilitazioni all’esportazione, gestione unitaria dei processi di trasformazione delle merci, possibilità di stoccaggio e detenzione dei beni allo stato estero e loro libera circolazione sono misure autonome, ma complementari, spesso dimenticate, ora di nuovo in auge. O mores!