NUOVA PAC AL VIA NEL 2023
Introdotta nel 1962, la Politica Agricola Comune (PAC), gestita e finanziata a livello europeo con risorse del bilancio della UE, rappresenta una stretta intesa tra agricoltura e società, il riconoscimento dell’importanza del settore primario nell’economia unionale. Il Consiglio ha varato, alla fine dello scorso anno il piano 2023/2027.
Sostenere e tutelare gli agricoltori, migliorando la produttività agricola; affrontare i cambiamenti climatici e la gestione sostenibile delle risorse naturali; mantenere in vita l’economia rurale promuovendo l’occupazione nel settore agricolo, nelle industrie agroalimentari e nei settori associati: questi gli scopi fondamentali della Politica Agricola comune. Le ultime intese hanno tardato un po’, la vecchia PAC, scaduta a fine 2020, è stata prorogata, il nuovo parto del Consiglio UE emetterà i primi vagiti nel 2023. Pagamenti diretti e interventi di sviluppo rurale più mirati e soggetti a programmazione strategica; una nuova architettura “verde” basata su condizioni ambientali e su misure volontarie supplementari; un approccio basato sull’efficacia, in base al quale gli Stati membri devono riferire annualmente in merito ai progressi compiuti: questi gli elementi di base del piano di prossima vigenza. La PAC è finanziata, tra gli altri, dal Fondo europeo agricolo di garanzia (FEAGA), a carico del quale sono le restituzioni all’esportazione, un beneficio concesso agli esportatori di prodotti agricoli diretto a compensare la differenza tra i costi di produzione e i prezzi di talune merci prodotte nell’Unione europea e i costi o prezzi vigenti sul mercato mondiale.