DIRITTO AL CONTRADDITTORIO, PARLA LA CORTE COSTITUZIONALE
Il diritto al contraddittorio preventivo è stato certificato, in materia doganale, dal Codice unionale, anticipato, per una volta, dal legislatore nazionale; ma ciò che vale in dogana, non vale per altri provvedimenti di natura fiscale adottati in ufficio. La questione è stata portata all’attenzione della Corte costituzionale: vediamo cosa ha recentemente deciso.
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MANUTENZIONI SU IMBARCAZIONI DA DIPORTO EXTRA-UE
Il regime di ammissione temporanea consente l’introduzione nel territorio unionale, in esenzione dai dazi, di mezzi di trasporto immatricolati in un Paese terzo, di proprietà e utilizzati da un soggetto non stabilito nella UE e riesportati entro termini temporali predefiniti. Gli interventi di manutenzione su tali beni possono considerarsi non imponibili ai fini Iva?
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VIA LIBERA DEL CONSIGLIO UE AL WINDSOR FRAMEWORK
Lo scorso 27 febbraio il Presidente della Commissione UE e il Primo Ministro inglese hanno sottoscritto il Windsor Framework, il documento che dovrebbe porre fine alle discussioni e alle incomprensioni relative alla gestione della Brexit sull’isola di Irlanda. L’accordo deve essere recepito dalle due parti: intanto, ecco la posizione del Consiglio UE.
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RIFORMA DEGLI ISTITUTI DOGANALI, CI RIPROVIAMO
Di riforma della normativa doganale nazionale, di adeguamento alle disposizioni unionali, di semplificazione dei controlli, di riforma di un sistema sanzionatorio in linea con le previsioni di Bruxelles, si parla da tempo immemore; la bozza di legge delega di riforma del sistema fiscale prosegue su questa innovativa scia. Attendiamo fiduciosi gli eventi.
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LITI PENDENTI, PARLA LA DOGANA
La legge finanziaria 2023 ha stabilito, con intenti semplificativi e di pace fiscale, la definizione agevolata delle controversie tributarie pendenti alla data del 1° gennaio 2023, comprendendovi anche quelle che vedono parte l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. Che, ora, ha chiarito la propria posizione, approvando i modelli di istanza.
ARABIA VISION 2030: IL PIANO PER REALIZZARE LE AMBIZIONI DEL PAESE
L’ Arabia Saudita ha recentemente approvato il piano “Arabia Vision 2030”, diretto a trasformare il Paese in una potenza finanziaria regionale, riducendo esponenzialmente la dipendenza dalle entrate petrolifere. Una riforma dell’economia che non lascia indifferenti gli sguardi unionali, sempre interessati ad un accordo con i Paesi del Golfo.
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