MATERIE PRIME CRITICHE, LA PROPOSTA DEL PARLAMENTO UE
Nello scenario disegnato dal progetto Dogana 2040 un’economia più circolare favorirà una maggiore preferenza per modelli di business economici, appunto, circolari e consumi e produzioni locali. Per questo motivo, saranno movimentate più materie prime che prodotti finiti. E la loro disponibilità è un problema all’attenzione del legislatore UE.
La Commissione europea propone di disegnare un quadro giuridico volto a garantire un approvvigionamento sicuro e sostenibile di materie prime critiche; per l’autonomia strategica della UE è essenziale non dipendere da pochi fornitori, soprattutto se si tratta di Paesi che non sono partner strategici, bensì rivali sistemici. Le materie prime critiche sono fondamentali per il successo delle transizioni digitale e verde, ma anche per il settore della sicurezza e della difesa: occorre, quindi, ridurre le dipendenze esistenti e costituire un bacino di fornitori più equilibrato.
Il Parlamento europeo, emendando la proposta di regolamento della Commissione UE, rileva come idealmente tali fornitori dovrebbero essere democrazie stabili, che condividono valori comuni; e quando ciò non fosse possibile, a causa della limitata disponibilità di alcune materie prime critiche, occorre mantenere la dipendenza da singoli fornitori ai livelli più bassi possibili, così da evitare interruzioni dell’approvvigionamento in presenza di tensioni geopolitiche. Ecco, dunque, la richiesta del Parlamento UE di intensificare la politica commerciale unionale, concludendo un maggior numero di partenariati con Paesi che condividono i valori unionali e inserendo negli accordi, esistenti e futuri, con i Paesi terzi clausole ad hoc sulle materie prime: quanto più ampia sarà la gamma di Paesi partners, tanto più stabile sarà l’offerta.
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