MAPPA DEI RISCHI SACE 2023
Un quadro sempre più fluido e incerto, in cui i rischi di credito restano stabili, i rischi politici si fanno più intensi e gli eventi climatici lasciano presagire effetti dirompenti. Transizione energetica, sostenibilità e diversificazione dei mercati sono gli elementi strategici su cui investire per garantire una crescita duratura in un sistema affetto da fragile stabilità.
India, Vietnam, Emirati Arabi Uniti, Brasile e Messico: questi i Paesi che SACE, nella sua analisi annuale, segnala quali mercati nei quali investire nel breve periodo. Tre i fattori che, negli ultimi anni, hanno caratterizzato il panorama internazionale: emergenza pandemica, guerra russo-ucraina, con conseguente crisi energetica e alimentare, ritorno di fenomeni inflattivi sostenuti e fine delle politiche monetarie ultra-espansive; senza dimenticare i sempre più frequenti eventi naturali estremi legati al cambiamento climatico. Debolezza del ciclo economico, incertezza geopolitica, allerta climatica ed energetica, di conseguenza, i rischi globali del 2023, termometro di uno stato di fragilità che rallenta l’attività economica globale e il commercio internazionale.
Gli studi di Oxford Economics segnalano un’inflazione mondiale stimata in calo attorno al 5% per il 2023, una crescita del PIL mondiale in calo all’1,3%, e un interscambio globale sostanzialmente immobile. Effetti negativi sui volumi degli scambi internazionali di beni e di servizi: i primi scontano la debolezza della domanda oltre che un rallentamento fisiologico, dopo un biennio positivo; i secondi continueranno a beneficiare della ripresa dei flussi turistici e delle attività legate all’ospitalità. L’allentamento delle pressioni inflazionistiche sta, tuttavia, aumentando la probabilità di uno scenario migliorativo rispetto alle previsioni.