LEGGE DI BILANCIO, QUID NOVI?
La legge di bilancio è sempre stato un esame di maturità per qualunque governo della Repubblica; a volte superato scopiazzando qua e là, a volte con il minimo dei voti, ma sempre un crocevia di interessi e cointeressenze diverse. Non si sottrae a tale destino nemmeno la legge 2023, come tutte proibitiva da leggere. Proviamo a semplificare.
Soddisfare gli interessi di tutti gli elettori non è semplice, lo hanno provato sulla propria pelle tutti i governi repubblicani; accontentate tutti non è possibile, le migliaia di emendamenti alle leggi finanziarie e di bilancio ne sono testimonianza vivente. Anche quest’anno la rappresentazione teatrale si è ripetuta e il risultato è, come sempre, un provvedimento illeggibile e cervellotico. Definizione agevolata delle liti pendenti a parte, di cui abbiamo già detto, vediamo un paio di punti essenziali della legge di bilancio 2023 per le aziende. Caro energia: per il primo trimestre 2023, rifinanziato il credito d’imposta per le imprese piccole e le attività come bar, ristoranti ed esercizi commerciali, che sale dal 30% al 35% (dal 40% al 45% per le imprese energivore); nel 2023 l’aliquota Iva si riduce al 10% per i pellet e al 5% per i consumi associati al teleriscaldamento relativi al primo trimestre dell’anno. Sospensione anche per il 2023 dell’entrata in vigore di plastic e sugar tax. Rifinanziati la misura agevolativa nuova Sabatini (150 milioni complessivi) e il Fondo di garanzia PMI. Accesso al regime di contabilità semplificata con innalzamento da 400mila a500mila euro di ricavi e compensi per le imprese che gestiscono prestazioni di servizi, e da 700mila a 800mila per le altre attività. Innalzamento dal 3% al 6% della deducibilità delle quote di ammortamento dei fabbricati strumentali utilizzati in determinati settori.
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