03 Ottobre 2024

DA DOMANI, QUIESCENZA PER IL TULD

Tanto tuonò, che piovve. La brocca d’acqua versata sulla testa di Socrate è la perfetta immagine dell’effetto del profluvio di parole di avvicinamento allo spirito doganale unionale rovesciate sulla nostra mente. Da domani, si cambia, noi e ADM, chiamati ad applicare (e subire) disposizioni poco studiate, di rottura con il passato e dalle conseguenze…
Una rassegnata disillusione, quel senso di frustrante impotenza che colpisce, crudele, chi ha entusiasmo e volontà, ma non possiede più armi, quel sentimento dell’arresa proprio dell’età che avanza, mitigato dalla dolce nostalgia del tempo che fu. Difficile spiegare quali pensieri solcavano gli oceani della mente, mentre gli occhi scorrevano, avidi di novità, le parole chiamate a formare il decreto pomposamente denominato “Disposizioni nazionali complementari al codice doganale dell’Unione e revisione del sistema sanzionatorio in materia di accise e altre imposte indirette sulla produzione e sui consumi”. Una sensazione di déjà vu, l’impressione di aver imboccato una via stretta e opposta alla direzione di marcia di quell’Unione europea che, è bene non dimenticarlo, in materia doganale detta le regole per convinta ed espressa concessione dei padri fondatori di quella comunità che tanto bistrattiamo. Non intendo soffermare l’attenzione sui singoli istituti, che analizzeremo, condividendo idee e contenuti, nel prossimo futuro, ciò che, oggi, mi interessa è la visione complessiva del provvedimento, quella prima impronta che si cristallizza nella mente; proviamo a dirla con Victor Hugo? I tempi primitivi sono lirici, i tempi antichi sono epici, i tempi moderni sono drammatici. Trovare, nello spazio bianco tra le righe delle norme, ciò che è lecito, ma non scritto, è il nostro compito; da domani, si comincia.

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