CONTINGENTI TARIFFARI, IRLANDA DEL NORD A RISCHIO
L’accordo di recesso prevede un protocollo sull’Irlanda del Nord, che sancisce come quest’ultima continui a fare parte del Regno Unito; tuttavia, le merci di origine irlandese hanno accesso al mercato unionale, senza applicazione di dazi o restrizioni economiche
Il protocollo consente la libera circolazione delle merci tra l’Irlanda del Nord e la UE e viceversa, ma (non si occupa di porre oneri a carico dei Paesi terzi; ne consegue che le importazioni effettuate nell’ambito di contingenti tariffari di importazione o di altri contingenti di importazione dell’Unione applicabili a merci originarie di un Paese terzo trasportate in Irlanda del Nord non potrebbero essere conteggiate nel calcolo dei diritti di tale Paese nei confronti dell’Unione e ciò potrebbe portare, in teoria, all’elusione delle imposizioni daziarie e delle politiche economiche della UE. Per ovviare a tali rischi e fornire le opportune disposizioni di natura giuridica, il 14 agosto 2020 la Commissione europea ha adottato una proposta legislativa, in base alla quale le merci importate in Irlanda del Nord da Paesi non UE non beneficerebbero dei contingenti tariffari unionali e di altri contingenti di importazione, a meno che non siano destinati ad essere trasferite dall’Irlanda del Nord all’Unione europea. La proposta è stata votata dal Parlamento europeo in composizione plenaria il 25 novembre 2020 ed il Regolamento è stato adottata dal Consiglio in prima lettura il 16 dicembre 2020.