RISK MANAGEMENT, QUESTIONE DI CULTURA DOGANALE
La dogana cambia, le aziende crescono, i mercati si aprono, i rischi si moltiplicano: accrescere la cultura doganale significa consapevolezza delle proprie scelte e avveduta gestione del rischio. La WCO, nel suo “Risk management compendium”, riconosce al risk management una assoluta centralità nello sviluppo di un moderno assetto istituzionale.
Il risk management è una questione di cultura doganale. Perché solo dove c’è cultura doganale troviamo una predisposizione naturale alla strategia doganale, intesa come una leva gestionale che può ridurre costi e tempi incidendo su tutte le funzioni aziendali tradizionali; la conoscenza degli strumenti doganali consente di ottimizzare i processi e di gestirne al meglio l’interazione con il ciclo aziendale. Realtà diverse, bisogni diversi, piccola e media impresa, impresa di grandi dimensioni, nazionali e multinazionali; emersione del bisogno doganale, nel primo caso, gestione del bisogno doganale, nel secondo. Strumenti: due diligence, analisi degli asset esistenti, applicazione degli istituti e dei benefici tradizionali, acquisizione della governance di processo, autorizzazione AEO. Un approccio olistico alla dogana è il viatico a una seria compliance doganale. La compliance si trasforma in uno strumento di lavoro nell’international business, capace di creare le condizioni migliori per una più veloce e moderna gestione delle transazioni commerciali; e un corretto processo aziendale di gestione del rischio favorisce il miglioramento delle performances aziendali, l’ottimizzazione dei costi di gestione del rischio e l’acquisizione di un vantaggio competitivo.