BIELORUSSIA, SANZIONI UGUALI ALLA RUSSIA
Il Consiglio europeo ha adottato oggi ulteriori misure restrittive, quale conseguenza dell’invasione illegale dell’Ucraina da parte della Russia e in risposta al coinvolgimento della Bielorussia nell’aggressione. Le nuove restrizioni tendono ad allineare le sanzioni applicate a Russia e Bielorussia, evitandone l’aggiramento grazie a destinazioni finali fittizie
La decisione del Consiglio UE estende il divieto di esportazione verso la Bielorussia a una serie di merci altamente sensibili e a tecnologie che contribuiscono al miglioramento militare e tecnologico della Bielorussia, nonché alle armi da fuoco e alle munizioni, alle merci e alle tecnologie adatte ad essere utilizzate nell’aviazione e nell’industria spaziale. Allineare la politica sanzionatoria nei confronti della Bielorussia a quella applicata ormai da tempo alla Russia è uno degli obiettivi dell’intervento; in realtà, l’evidenza dei flussi elusivi dei divieti di esportazione di beni e tecnologie altamente sensibili, che vede la Bielorussia tra le destinazioni di beni non esportabili in Russia, ha accelerato la decisione unionale, che vede nell’armonizzazione delle sanzioni il rimedio a tale pratica. Infatti, le sanzioni contro la Russia si stanno dimostrando efficaci, limitando la sua capacità bellica e sottraendo risorse destinate alla fabbricazione nuove armi e al loro trasporto. Le implicazioni geopolitiche, economiche e finanziarie della continua guerra di aggressione contro l’Ucraina sono, per la Commissione UE, evidenti, in primis sconvolgere i mercati globali delle materie prime, in particolare per i prodotti della catena agroalimentare e l’energia. E’, quindi, necessario incrementare le misure, nei confronti dei Paesi terzi, per colpire l’aggiramento delle restrizioni grazie a finte destinazioni compiacenti.
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